#trashchallenge: l’hashatg che dà una ripulita
L’argomento è di tendenza, “colpa” di una ragazzina che si è messa a parlare di ambiente. Non si parlerà di lei in questo post, nè di tutto quello che se ne dice. Fulcro di quello che leggerete, però, è su quando i più giovani si mettono in testa di cambiare qualcosa e, mi spiace per i musoni e i lamentosi da tastiera, ci riescono alla grande.
Quel che ho deciso di raccontare l’ho scoperto “rullando” a casaccio sui social. In quel che oggi racconto ci sono giovani che usano internet in maniera intelligente, che vogliono davvero cambiare qualcosa e si rimboccano le maniche (nel vero senso della parola) per farlo e che pensano in grande. E non è fantascienza, giuro.
L’ironia è per chi continua a guardare a questo mondo e alle nuove generazioni con cinismo e tante critiche. A loro è dedicato questo articolo, ma anche a quella seconda parte di mondo che non ha mai smesso di crederci. Uno “scazzillo” per i primi, un sorriso in più per i secondi.
Protagonista di questa storia è #trashchallenge: un hashtag che sta facendo il giro del mondo. Una sfida, lanciata tramite social, ha messo in rete e in moto migliaia di giovani. Armati di guanti e palette, gruppi di ragazzi sono scesi in strada per ripulire dai rifiuti zone della loro città poco curate. Un modo per apparire sui social? Può darsi. Una sensibilità e (finalmente) uno sguardo verso il mondo in cui passiamo le giornate? Sicuramente.
Le challenge social non sempre sono risultate produttive o esempi positivi. Alcune terribili “catene” hanno fatto discutere sul danno che internet sta portando alla psiche giovanile. Ma sono loro, i giovani, che oggi riscattano sè stessi e i loro amati social con una sfida diversa, nuova, bellissima.
Per saperne di più sono partita da casa, con una chiacchierata con chi ha deciso di portare la #trashchallenge a Foggia. In una città del sud, purtroppo ancora alle prese con poca civiltà e tanti problemi legati ad ambiente, rifiuti e riciclaggio.

Marco Manzo e Feliciana Campaniello sono una coppia foggiana che ha deciso, un giorno qualunque, di uscire per ripulire le strade adiacenti casa. E’ bastato un post con l’hashtag, già noto e nato fuori Italia, per farsi notare da una testata locale e creare quello che oggi è un vero e proprio movimento no profit.
In una bella chiacchierata, Marco ha spiegato che, pur partendo dal movimento internazionale di #trashchallenge, a Foggia è venuto fuori qualcosa di più. Raccogliendo i rifiuti in maniera studiata e differenziata, alla sensibilizzazione alla pulizia si è aggiunta quella al riciclaggio. Collaborando con una startup (anche questa messa su da giovani del territorio) che si occupa di trasporto e riciclaggio dei rifiuti, i responsabili dell’iniziativa fanno sì che quanto raccolto arrivi ad un’azienda di smaltimento e riciclo privata e poi all’Amiu Puglia, l’azienda pubblica che si occupa di rifiuti.
Svincolati da qualsiasi iniziativa e movimento partitico, Marco e Feliciana hanno creato attorno a loro un gruppo in crescita, pronto a dedicare un briciolo di week end a rendere la città un posto migliore. “Il gruppo è formato da una ventina di persone” – mi ha detto Marco – “Ma già al secondo incontro eravamo in quaranta. Può partecipare chiunque, per un solo appuntamento o per tutti.”
“E’ chiaro che l’obiettivo abbia un’impronta etica: vogliamo sensibilizzare sul tema dei rifiuti e del riciclaggio e, non per ultimo, richiamare un pò le aziende pubbliche che sui rifiuti non lavorano benissimo. Ma i risultati della trashchallenge sono anche concreti e reali”. Marco mi ha spiegato come, facendo rete e pensando in grande, c’è pulizia e movimento di coscienze.
Ma come vi incontrate? Quando? E i risultati dove li vedo? Chi può farne parte? La risposta ad ogni domanda è, manco a dirlo, sui social. Facebook, Instagram e Twitter vengono utilizzati a pieno, per arrivare a tutte le fasce d’età nel modo più semplice. Qui vengono pubblicati gli appuntamenti (fissati principalmente per ogni week end), con luogo e orario di incontro. Poi, pubblicate le foto dei rifiuti raccolti e del cambiamento della strada ripulita, viene reso pubblico anche il documento che attesta la quantità di rifiuti raccolti e di quelli riciclati.
“Gratifica noi e chiunque stia partecipando, questo è impagabile”, mi ha detto Marco quando gli ho chiesto cosa tutto questo stesse producendo. Il progetto è nato senza grosse pretese, ma sta già guardando oltre. L’aver, in poco tempo, creato rete e fatto notizia è già ciò che questi ragazzi non si aspettavano, questo la dice lunga.
Social network, giovani volenterosi e voglia di non arrendersi: in definitiva sono questi gli ingredienti che, a Foggia e in altre città del mondo, stanno dando vita ad un cambiamento. Fare rete, per davvero e nel modo giusto, risulta essere la chiave di volta per un paese che ne ha davvero bisogno. I giovani se ne sono accorti e, in barba a critiche e sproloqui, stanno utilizzando al meglio tutti i loro mezzi. Stanno insegnando a piccoli e grandi come si usa un hashtag e come, fuori dai social ma partendo da essi, si possa fare la differenza, tutti insieme e in modo semplice.
Lamentarsi di ciò che in una città non va, dei servizi che non funzionano, di chi dovrebbe fare e non fa è semplice e, oramai, è ciò che più si trova sui social. Quel che sorprende della #trashchallenge è la differenza che fa: va bene utilizzare i social, parlare tramite internet, ma solo se poi si è disposti a muoversi per cambiare davvero ciò di cui ci lamentiamo. I social, la comunicazione web, lo scambio di opinioni sono e devono essere solo il punto di partenza.
#trashchallenge, #trashchallengefoggia e #iononmirifiutousolatesta sono i tre hashatg da usare per seguire e partecipare a quello che fin qui avete letto. Poi scendete in strada, credeteci anche voi e il resto viene da sè.
Sulle pagine social “Trashchallenge Foggia” sono già presenti i prossimi appuntamenti e ogni informazione.
Facebook: https://www.facebook.com/trashchallengefoggia/